14/09/2021
moda consapevole e tessuti ecologici

La sostenibilità è diventata una tematica importante nella società moderna e pervade ormai ogni settore. Le aziende stanno iniziando a cambiare il loro modo di essere, di lavorare e di produrre.

Anche la moda non può fare a meno di ascoltare la crescente domanda dei consumatori che cercano prodotti e tessuti più ecologici, più sicuri per la propria salute e a basso impatto ambientale.

È proprio quello che risulta dal Report 2020 sulla moda consapevole (2020 conscious fashion report) pubblicato da Lyst, la più grande piattaforma di ricerca sulla moda, in collaborazione con Good on you, associazione che aiuta le persone a valutare l’impatto di ciò che acquistano sull'ambiente, gli animali e le persone.

Il Report 2020 sulla moda consapevole ha svelato quali sono i prodotti più ricercati sul web, evidenziando una maggiore consapevolezza tra i consumatori sul tema ambiente. Le ricerche - che prendono in considerazione parole chiave come ecologico, naturale, vegano -, anche se non si convertono sempre in vendite, dimostrano un interesse in forte crescita verso il green.

I consumatori stanno cambiando il loro modo di pensare e di acquistare e, a poco a poco, anche i brand stanno modificando il loro modo di fare business.

Vediamo quindi i dettagli del Report 2020 sulla moda consapevole e quali sono i tessuti ecologici su cui possono puntare i brand che desiderano produrre articoli certificati e sostenibili.

Report 2020 sulla moda consapevole: una panoramica degli aspetti emersi

Alla luce di tutti i dati raccolti, chi ha condotto il Report ha osservato che, dall’inizio del 2020, c’è stato un aumento del 37% nelle ricerche di parole chiave correlate alla sostenibilità.

Lo studio ha analizzato:

  • i dati della piattaforma Lyst,
  • il volume delle parole chiave,
  • materiali e prodotti digitati dagli utenti nelle ricerche,
  • le pagine visitate,
  • il tasso di conversione,
  • le vendite realizzate su Google,
  • ha anche tenuto conto della copertura mediatica globale e delle menzioni sui social.

 

Le parole chiave “eco t-shirt” e “abbigliamento sportivo sostenibile” hanno ormai raggiunto una media di oltre mille ricerche mensili. Ad aumentare ci sono anche parole come “piumino sostenibile”, “giacca di pelle vegan” e “costumi da bagno ecologici” con una crescita del 65% soprattutto in Australia, USA e Regno Unito. Superano le 33mila ricerche in un mese anche “pelle vegana”, mentre acquistano sempre più considerazione articoli di moda sul riuso creativo, abiti di seconda mano e capi provenienti dall’industria della slow fashion.

I paesi più attivi nella ricerca di prodotti sostenibili sono la Danimarca (+114%) e l’Australia (+ 110%), dove le ricerche si sono concentrate su “denim”, “costumi da bagno”, “capi sportivi sostenibili” e “moda etica”.
Germania, Spagna e Francia spiccano invece per la richiesta di “capi vegan”, “cruelty-free” e prodotti con materiali riciclati.
In Italia si registra soltanto un incremento del 20% nelle ricerche rispetto al 2019 con l’uso della parola chiave “pelliccia ecologica”, ma si si registra anche un aumento del 64% nelle ricerche di “moda riciclata”.

L’impatto della moda sull’ambiente

Ogni anno vengono prodotti circa 80 miliardi di nuovi capi e in Europa si ricicla solo un quarto dei 5,8 milioni di tonnellate dei rifiuti tessili scartati.
Inoltre, a partire dagli anni Novanta, nell’industria dell’abbigliamento l’utilizzo di materiali non rinnovabili come il nylon, il poliestere e l’acrilico ha superato quello di fibre naturali come il cotone e il lino. I tessuti sintetici, a causa della loro composizione, hanno un tasso di biodegradabilità davvero basso e impattano sull'ambiente, perché derivano da risorse sempre meno reperibili in natura. Il loro processo produttivo richiede consumi energetici esorbitanti, emissioni di CO2 elevate e un alto rischio di disperdere sostanze chimiche pericolose durante la lavorazione.

Ma si può fare molto per ridurre questo trend. Secondo una ricerca condotta dalla Commissione europea, la progettazione del prodotto incide per l’80% sull’impatto ambientale. È quindi diventato di massima importanza scegliere fin da subito fibre e tessuti ecologici e ridurre l’impatto dell’intero ciclo produttivo di un capo d’abbigliamento.

Quali sono i tessuti ecologici e naturali da utilizzare nel settore moda?

Tessuti come il cotone, la canapa, la juta, il lino, ma anche kapok (fibra naturale che si ricava dal Ciba, un albero del Sud America), ramiè (fibra vegetale orientale, bianca, fine e lucente) cocco, ananas e ginestra sono ritenuti ecologici perché sono naturali, derivano da fonti rinnovabili ed è proprio su questi che l’industria della moda cerca di concentrarsi per ridurre il proprio impatto ambientale.

Ci sono poi tessuti che possono essere riutilizzati così come sono o riciclati - come la lana rigenerata da vecchi indumenti o residui tessili - e il cotone riciclato.

Tuttavia, non sempre l’origine di questi tessuti è sinonimo di sostenibilità perché ciò che rende un tessuto davvero ecologico è l’intero processo produttivo a cui viene sottoposta la fibra.

Infatti, nonostante la loro origine naturale, c’è un limite nella coltivazione dei terreni e nella disponibilità di bestiame. Questa scarsità ha portato, in molti casi, al ricorso ad allevamenti intensivi, torture sugli animali, deforestazione e modalità di coltivazione che prevedono l’utilizzo di sostanze inquinanti per l’aria, l’acqua, il suolo e la fibra stessa.

Ecco perché, negli ultimi anni, sono nate alcune certificazioni come OEKO-TEX®, Gots e NewMerino che controllano l’intero processo produttivo per garantire la sostenibilità etica e ambientale del tessuto.

Per una moda più consapevole, ci sono anche i sacchetti di tessuto!

Se si deve guardare all’intero processo di produzione, affinché un capo di moda sia sostenibile, allora anche il packaging deve essere tenuto in considerazione.
Ma come confezionare le proprie creazioni e i capi di abbigliamento?
Con i sacchetti di tessuto!

Il packaging in tessuto naturale è un valido sostituto delle confezioni in carta e plastica: funge da accessorio riutilizzabile nel tempo, da protezione dei capi e dà valore aggiunto a scarpe di lusso, borse in pelle, abbigliamento e tutto quello che riguarda la moda e il luxury.

I sacchetti di tessuto sono personalizzabili e resistenti, sono difficili da strappare, lavabili e possono essere utilizzati a lungo per conservare i prodotti.

Ma soprattutto si adattano ad ogni tipologia di capo o accessorio, come ad esempio il sacchetto in cotone di mussola naturale, che puoi vedere nell’immagine che segue. Può essere utilizzato sia per contenere indumenti che borse, perché è realizzato con materiali sostenibili e ha un effetto vedo-non vedo perfetto per esaltare la forma del prodotto.

Esistono poi tessuti ecologici colorati, puoi vederne un esempio qui sotto. Il sacchetto/cover in cotone grigio melange che abbiamo realizzato per un nostro cliente, ha una chiusura a patella rifinita che può essere modificata in altezza per adattarsi al contenuto e creare una particolare confezione per preziosi capi di abbigliamento quali camicie, pantaloni o accessori.

Questo è solo un esempio di come scegliere un tessuto ecologico non sia un limite alla creatività - anzi! - perché la scelta è molto ampia.

Non solo cotone. Un’alternativa al tradizionale tessuto con cui vengono realizzati capi e accessori è il lino. Indicato per le calzature e l’abbigliamento è un materiale resistente. I sacchetti di tessuto in lino sono un esempio di come il tessuto possa esaltare il prodotto, senza rinunciare alla sostenibilità.

Cerchi altri modelli?
Dai un’occhiata alla vasta gamma di sacchetti di tessuto per il settore moda nel nostro catalogo!