Il tessuto non tessuto è un materiale che, anche se simile nell’aspetto, non si può davvero considerare un tessuto. Noto anche come non owen, o con l’acronimo TNT, negli anni ha trovato largo utilizzo in tantissimi settori differenti - soprattutto nell’agricoltura -, ma ciò che lo ha ha fatto conoscere è stato il suo impiego nella realizzazione delle mascherine chirurgiche , utilizzate come dispositivo di protezione dal virus Covid-19.
Cos’è il tessuto non tessuto
Il tessuto non tessuto non è costituito da fibre naturali, ma è ottenuto usando elementi come il polipropilene e ricorrendo a procedimenti diversi dalla tessitura.
L’enciclopedia Treccani lo definisce come una “struttura tessile piana prodotta con tecnologie diverse dalla tessitura e dalla maglieria; consiste in un velo di fibre (per esempio polipropilene, polyester, rayon viscosa) tenute insieme con procedimenti di collegamento meccanico, chimico, termico”.
La storia e la lavorazione di questo materiale
Il tessuto non tessuto arriva in Italia negli anni ’90, ma la sua origine risale agli anni ’30, quando, per la sua produzione, si utilizzavano le fibre di lana, successivamente trattate con processi di calore o umidità. Solo negli anni ’50, con lo sviluppo delle principali tecnologie per la sua produzione, viene definito propriamente TNT.
Anche se non si può pensare a questo materiale come a un tessuto, per aspetto e proprietà è molto simile. Tuttavia, mentre nel tessuto ordinario le fibre presentano due direzioni prevalenti e ortogonali fra di loro (trama e ordito), nel TNT non c’è una struttura ordinata, quindi trama e ordito presentano un andamento casuale.
Per la lavorazione si dispongono le fibre a strati (o incrociate) che vengono unite meccanicamente con adesivi o con processi termici.
In genere il TNT è venduto in rotoli, ma si presenta in diversi formati a seconda degli usi specifici. È più economico - e con prestazioni più alte - rispetto ai tessuti standard, e utilizzato per vari scopi: per esempio può essere utilizzato sul terreno per proteggere le coltivazioni dal gelo. In questo caso, se la tipologia di tessuto non tessuto utilizzata non è ultra resistente, va cambiato ogni 3 settimane, altrimenti può durare molto di più.
Caratteristiche e applicazioni del TNT
Il TNT è conosciuto soprattutto per la sua azione protettiva perché è idrorepellente e filtra i raggi ultravioletti del sole. Inoltre, ha anche altre caratteristiche utili come:
- resistenza sia alle bassissime temperature che a quelle elevante;
- permeabilità all’aria;
- flessibilità;
- morbidezza (o comunque non è abrasivo o ruvido al tatto).
Inoltre:
- non sbiadisce;
- è antigraffio;
- può essere saldato con calore e ultrasuoni;
- è facile da tagliare;
- permette lo stampaggio di elementi grafici sulla sua superficie, per esempio attraverso tecniche di stampa a caldo o in serigrafia.
Tutte queste caratteristiche rappresentano un vantaggio e così il tessuto non tessuto è impiegato ormai in tanti e differenti settori industriali:
- Edilizia: ideale per ricoprire o allestire soffitti e controsoffitti.;
- Arredamento: per carte da parati, divani, poltrone, sedie. In certe quantità si può ritrovare in alcuni complementi di arredo.
- Sanitario: per camici chirurgici sterili, mascherine, cuffie e copriscarpe.
- Agricoltura: è in questo settore che trova maggior impiego, soprattutto se l’agricoltura è biologica. Il telo protettivo in TNT, infatti, non lascia passare la luce del sole, impedisce la crescita delle erbe infestanti, protegge le piante dalle intemperie, dal freddo e dagli insetti.
- Industria: in questo settore viene usato per realizzare tele per filtri e utensili abrasivi.
Si usa anche nello sport, per realizzare fondali fotografici, nell’abbigliamento - è impiegato nella produzione di scarpe e componenti interni delle calzature - e nel packaging, per la produzione di sacchetti e shopper per la spesa e tanto altro. Negli ultimi anni ha anche sostituito materiali come le schiume poliuretaniche e, con l’elevata richiesta di dispositivi di protezione da parte della popolazione durante la pandemia, è stato impiegato in grandissime quantità per la produzione di mascherine chirurgiche.
Come viene prodotto il TNT
La produzione di tessuto non tessuto presuppone l’utilizzo di polimeri come il propilene, che deve essere fuso a una temperatura ottimale per poi essere successivamente filato grazie a macchinari che distribuiscono i fili in maniera del tutto casuale e disordinata.
Per far sì che le fibre si fissino tra loro, si utilizza un cilindro riscaldato che imprime la caratteristica “puntinatura” e rende il tessuto morbido e resistente allo stesso tempo.
Il risultato di questo processo sono dei rotoli di tessuto non tessuto sintetici. Esiste anche un’altra procedura di lavorazione, conosciuta come spunbonded, capace di rendere il prodotto più sottile, morbido e consistente nella fusione del polimero, che viene successivamente forato e pressato.
Essendo un materiale molto versatile, negli ultimi anni sono stati creati prodotti che mescolano cotone e TNT per realizzare prodotti estremamente durevoli.
Come lavare il tessuto non tessuto
Per la sua resistenza, il TNT è spesso scelto come materiale versatile per realizzare shopper e sacchetti d'uso quotidiano, utili per fare la spesa, per custodire il casco della moto senza che si graffi o prenda la polvere o, ancora, come borse per lo sport per trasportare accessori sportivi o calzature sportive in palestra. Sono tanti gli usi che se ne possono fare ma a lungo andare il tessuto si può sporcare.
Per fortuna, il tessuto non tessuto è un materiale facile da pulire e che sopporta bene sia il lavaggio a secco che quello in lavatrice. Come vedremo, però, servono particolari accortezze per non rovinarlo e mantenerlo al meglio. Seguendo questi consigli si potrà mantenere il proprio sacchetto pulito e in ottime condizioni, a lungo.
Pulizia a secco
Uno dei metodi più veloci per pulire un tessuto non tessuto è quello a secco. In questo caso, basta passare un panno umido sulla superficie per dargli una piccola rinfrescata, eliminare la polvere, l’erba o la terra (per esempio, se si usa il sacchetto per le attività sportive all’aperto e lo si appoggia spesso sul suolo). Si può aggiungere al panno inumidito un po' di sapone delicato, come quello di Marsiglia, sfregando delicatamente il panno sul tessuto per una pulizia più approfondita, profumare il sacchetto ed eliminare piccole imperfezioni. Ovviamente questo sistema è valido solo se il TNT non è eccessivamente sporco e non presenta macchie ostinate.
Lavaggio delicato a mano
Alcuni sacchetti in TNT sono spesso utilizzati per l'attività sportiva, per portare il cambio di scarpe in palestra, piccoli attrezzi o altri accessori. Sono comodissimi, ma vanno igienizzati spesso per evitare cattivi odori e di portare i germi in casa. Per i lavaggi frequenti, in assenza di macchie ostinate, è preferibile lavare a mano le shopper e le borsine, immergendo il tessuto in una bacinella con acqua calda (evitando le altissime temperature) e un detersivo delicato. Basterà lasciare in ammollo per almeno una mezz'ora di tempo e poi stendere il tessuto, meglio se all'aria aperta, lasciandolo asciugare sotto i raggi del sole. Un consiglio: questo materiale non si può stirare; meglio, quindi, stenderlo per bene così da evitare eventuali pieghe.
Lavaggio del TNT in lavatrice
Di tanto in tanto - e non solo in presenza di macchie ostinate - è bene lavare il TNT in lavatrice, per igienizzare a fondo il materiale. Solitamente, il tessuto regge molto bene i lavaggi a 60°, anche se è importante attenersi sempre alle indicazioni specificate in etichetta. Oggi le lavatrici moderne comprendono un grande varietà di programmi di lavaggio, adatti per ogni esigenza: basta scegliere quindi il programma “delicato” o per “materiali sintetici” ed evitare la centrifuga perché può danneggiare la resistenza delle fibre. Una volta terminato il ciclo di lavaggio è bene stendere immediatamente il tessuto, meglio se al sole e all'aria aperta, lasciandolo asciugare per evitare residui di umidità. Come abbiamo già detto, il TNT non può essere stirato: il contatto diretto con una fonte di forte calore può infatti rovinarlo.
L'impatto sull’ambiente della produzione (e dell’uso) del TNT
Il tessuto non tessuto e i prodotti che ne derivano sono molto resistenti, pratici ed economici: sono versatili, flessibili ma, purtroppo, in molte situazioni si tratta di articoli usa e getta o composti insieme ad altri materiali non riciclabili.
Anche se alcune versioni più recenti del TNT hanno un impatto minore sull’ambiente, secondo il vademecum realizzato dal WWF, il tessuto non tessuto non è riciclabile e per questo deve essere smaltito nei rifiuti “indifferenziato/rifiuti non riciclabili”. Anche il processo di lavorazione, che presuppone l’utilizzo di prodotti chimici e di grandi quantità di energia e acqua, non è sostenibile se paragonato alla lavorazione di altri tessuti naturali.
Per non parlare dello smaltimento delle mascherine chirurgiche in epoca Covid. In un articolo del Sole24Ore, si affermava che “nel mare sono presenti ormai più mascherine che meduse. [...] L’Ispra ha stimato per tutto il 2020 tra 160 mila e 440 mila tonnellate di dispositivi anti Covid-19 da trattare come spazzatura indifferenziata.”
Essendo le mascherine usa e getta, si è riscontrato un consistente aumento e accumulo di questi dispositivi nei rifiuti. Se non correttamente smaltite, le mascherine sono destinate a disperdersi nei mari e sulle strade con risvolti negativi per l’ambiente.
Le alternative naturali al tessuto non tessuto
Le caratteristiche positive e i vantaggi del TNT sono tanti, ma questo non significa che non ci siano altri tessuti che possano sostituirlo.
Juta, canapa e cotone, in particolare, sono fibre naturali, riutilizzabili e resistenti nel tempo, e possono essere impiegate per gli stessi utilizzi del TNT, con la differenza che si tratta di materiali completamente riciclabili e sostenibili!
Anche noi di Sacchetti di Tessuto preferiamo i materiali naturali, ed è per questo che proponiamo sempre ai nostri clienti alternative di packaging in tessuto più sostenibili.
Dai un’occhiata alle nostre creazioni!