Capita spesso di utilizzare indistintamente i termini stoffa e tessuto come fossero sinonimi, senza sapere che, in realtà, indicano due cose diverse.
Quindi qual è la differenza tra stoffa e tessuto?
La differenza è che la stoffa è un tipo di fibra tessile usata per confezionare capi di biancheria, abbigliamento o tappezzeria, mentre il tessuto è ciò che si ottiene dalla tessitura. Più nello specifico, come riporta anche l’enciclopedia Treccani “Il tessuto nella sua accezione tecnologica è un prodotto industriale costituito da una falda fabbricata con materiali tessili, di lunghezza indeterminata, di larghezza limitata e di tenue spessore, sia assoluto, sia relativo alle altre due dimensioni. È dotato di una flessibilità conveniente in ogni senso e possiede caratteristiche di solidità, compattezza e aspetto variabili secondo l'uso cui è destinato.”
Quindi il termine stoffa indica il fine - cioè quello di confezionare vestiti o rivestimenti -, il termine tessuto invece il metodo specifico di lavorazione, cioè l’intrecciamento dei fili.
In pratica, tutte le stoffe possono essere considerate tessuti, ma non tutti i tessuti sono stoffe. In entrambi i casi, si tratta di fibre lavorate in modo differente: quindi la differenza tra stoffa e tessuto sta nella lavorazione!
La lavorazione delle fibre tessili
Per comprendere la differenza tra stoffa e tessuto bisogna conoscere il processo di lavorazione delle fibre tessili.
Le fibre tessili non sono tutte uguali, ma si distinguono in naturali, artificiali e sintetiche.
- Le fibre naturali possono essere sia di origine vegetale - come il cotone, il lino, la canapa e la juta - che animale - ad esempio la lana di pecora, il cashmere, la seta, la vigogna, l’alpaca e altri.
- Le fibre artificiali nascono dalla combinazione di più materie tra loro. A questa categoria appartiene il raion che deriva dalle fibre ricavate dalla cellulosa.
- Anche le fibre sintetiche nascono dalla combinazione di più materiali, in questo caso il petrolio. Sono fibre sintetiche il nylon e le microfibre.
La lavorazione del tessuto avviene attraverso la tecnica dell’armatura, che consiste nell’intreccio tra fili di fibre naturali. Le caratteristiche stesse del tessuto cambiano a seconda del modo in cui viene progettato l’intreccio.
L’intreccio dei fili ottenuti dalle fibre forma trama, ordito e cimosa. La trama è l’insieme dei fili che vanno ad intrecciarsi all’ordito e che determinano la larghezza del tessuto, la cimosa invece è il bordo del tessuto.
La lavorazione delle stoffe, come TNT o feltro, è differente perché queste fibre sintetiche hanno proprietà infeltranti. Significa che, dopo essere state pressate, si compattano con soluzioni a base di sapone e acqua. Quindi aderiscono tra loro senza processi di filatura o tessitura.
Tessuto e stoffa non si usano solo per gli abiti e gli accessori. Possono diventare anche un comodo packaging
Stoffe e tessuti sono quindi simili, ma allo stesso tempo differenti, ed entrambi trovano applicazione in vari ambiti e settori: si usano per la tappezzeria ed il tendaggio, per confezionare vestiti e per l’abbigliamento, si usano per l’arredamento, ma anche come packaging!
Data la loro resistenza, stoffe e tessuti sono molto sfruttati anche nel packaging di tessuto! Ad esempio, un sacchetto copriabito in stoffa TNT può essere utilizzato per proteggere i tuoi abiti più eleganti; così come il feltro che, lavorato con la lana, può essere impiegato nel settore della cosmetica per diventare una pochette portatrucchi. Il risultato è una confezione ecologica ed ecosostenibile per conservare a lungo il make-up.
Allo stesso modo, un sacchetto di tessuto in cotone naturale può essere utilizzato per confezionare alimenti come caffè, legumi e cereali oppure un sacchetto di juta può diventare una perfetta confezione per oggetti di bigiotteria.