La tutela dell’ambiente è un requisito che non più mancare nel business delle aziende. Negli ultimi decenni sono stati promossi numerosi accordi internazionali allo scopo di limitare l'impatto ambientale del nostro sistema economico e produttivo, ma i risultati hanno avuto spesso esito incerto o fin troppo debole. L’esistenza di una sempre maggiore e più diffusa sensibilità da parte dei consumatori ecologici verso prodotti, packaging e processi produttivi ecologically correct è ormai innegabile. Ecco perché sempre più aziende, di settori diversi, mettono in pratica varie strategie di Green Marketing per diventare più sostenibili e dimostrare il loro impegno ai propri clienti.
Grazie al progresso tecnologico, unito a una maggior consapevolezza ambientale, oggi le aziende hanno a disposizione diversi modi per produrre e promuovere prodotti, servizi e attività a basso impatto ambientale e sociale.
Vediamo quindi insieme chi è il consumatore ecologico e cosa possono fare le aziende per conquistarlo.
Chi è il consumatore ecologico
Consumatore ecologico è il termine che indica chi acquista prodotti ecologici, sostenibili e biologici. Si tratta di un target ben specifico e molto preparato che, prima di acquistare, si informa bene sulla provenienza degli ingredienti, sull’azienda che li vende/produce e sui metodi di produzione.
Questa tipologia di consumatore esiste ormai da tantissimi anni. Considerato in un primo momento come un personaggio anticonformista, forse un po’ strano - un po’ un hippy se vogliamo tratteggiare i primi stereotipi -, con il passare degli anni, invece, il consumatore ecologico ha acquisito un’importanza sempre maggiore.
La categoria di chi acquista prodotti sostenibili è diventata sempre più ampia e la diffusione del fenomeno è cresciuta a mano a mano che cresceva la consapevolezza dei problemi ambientali legati ai consumi.
Tuttavia, come osservato da Focus, anche se oggi sono milioni i consumatori consapevoli che richiedono prodotti e servizi più sostenibili, sono ancora pochi (circa il 50%) coloro che - da veri consumatori ecologici - sono veramente disposti a spendere e fare dei sacrifici in piùper poter avere prodotti che si possano davvero definire ecologici.
Comportamento d’acquisto: cosa pensano gli italiani dei prodotti eco?
Le ricerche sul comportamento d’acquisto dei consumatori evidenzia come questo trend dell’ecologia sia in continua crescita. A tal proposito, sono significativi i risultati della terza Ricerca EcoLucart - noto brand che produce carta e altri prodotti del settore Tissue con certificazione Ecolabel - condotta da Astra/Demoskopea su un campione di 1.000, rappresentativo di persone italiane tra i 14 e i 79 anni. La ricerca ha indagato su cosa ne pensano i consumatori e la GDO italiani dei prodotti ecologici.
Dalla survey è emerso che la quasi totalità degli intervistati (97,4%) chiede alle istituzioni leggi più severe e controlli più minuziosi. Il 92,4% è inoltre convinto che "molte confezioni e molti prodotti di uso quotidiano siano ancora troppo inquinanti e dannosi per l'ambiente".
L'89,6% degli intervistati si dichiara "disposto ad impegnarsi in prima persona" per la cura dell’ambiente attraverso l’acquisto di prodotti ecologici, di cui il 54,2% afferma di acquistarli regolarmente, mentre solo una piccola percentuale (l'1,8%) non li utilizza perché "sono poco reperibili nei punti vendita che frequenta abitualmente".
Il 36,7% degli intervistati, infatti, sostiene che sia "ben visibile e ben indicato sugli scaffali" mentre una percentuale del 56,7% ritiene "determinante nella scelta di acquisto di un prodotto ecologico l'averlo trovato dove abitualmente fa la spesa".
Per quanto riguarda i fattori che incidono sulla decisione d’acquisto dei prodotti ecologici, tra i primi c’è la qualità: l'87,4% afferma di non essere disposto ad accettare un livello qualitativo inferiore a un prodotto normale e, anzi, il 46,9% è disposto a pagare un prezzo uguale o, per il 34,2%, superiore.
Il 95,3% degli Italiani pensa che "in futuro i supermercati e gli ipermercati dovranno adeguarsi, offrendo prodotti veramente ecologici" e che l'effettiva ecologicità dei prodotti "sia sempre attestata da serie ed autorevoli certificazioni esterne" (95,7%).
Comportamento d’acquisto in Europa
Anche lo studio più recente di Ibm e Morning Consult - European Food Responsibility Study del 2019 - ha avuto risultati incoraggianti. Lo studio ha coinvolto un campione di persone provenienti da Italia, Spagna e Gran Bretagna, per rilevare il grado di conoscenza, le abitudini e la sensibilità dei consumatori europei in materia ambientale e alimentare.
Ecco i risultati delle indagini per quanto riguarda il campione italiano:
- il 78% dei consumatori ha dimostrato sensibilità verso la sostenibilità ambientale nelle scelte di acquisto di prodotti alimentari essenziali durante il Natale e le festività
- l’88% degli italiani pone maggiore attenzione alla provenienza degli alimenti, soprattutto all’origine etica e responsabile
- il 63% non dà peso all’aumento dei prezzi di acquisto, se questi sono indice di una provenienza responsabile del cibo
- il 75% degli intervistati italiani ha a cuore il tema degli sprechi alimentari
- il 36% tiene in considerazione i benefici dei prodotti che acquista per la propria salute
- il 23% vuole contribuire al benessere degli animali
Le “tecniche” per conquistare un consumatore ecologico
"Che cos'è un prodotto ecologico?" A questa domanda gli intervistati di uno studio condotto dal Dott. Fabio Iraldo della IEFE-Bocconi - per capire l'attitudine della GDO nei confronti dei prodotti ecologici - hanno risposto in maniera quasi univoca: la definizione di prodotto ecologico fa riferimento al suo ciclo di vita.
Ideazione, produzione, imballaggio, utilizzo e smaltimento: ogni fase di vita del prodotto può essere ottimizzata e resa più sostenibile.
Alla luce di ciò che riportano i vari studi e le interviste, ti stai chiedendo cosa dovrebbe fare un’azienda che punta a conquistare il consumatore ecologico?
Abbiamo individuato 3+1 modi per farlo.
1. Rendi la tua azienda plastic-free
La plastica è uno dei materiali più inquinanti al momento, per questo molte aziende e molti consumatori auspicano per un futuro “plastic free”.
Ma come eliminare la plastica dalla tua azienda?
I materiali alternativi esistono, sono tanti ed economicamente accessibili. Ovviamente dipende dal settore, ma in generale si può eliminare la plastica dal processo di produzione, dal packaging e dal prodotto stesso ed utilizzare tessuto, carta, sughero e altri materiali riciclabili: packaging in tessuto, bioplastiche al posto della plastica nella composizione dei prodotti e gadget aziendali in legno o sughero...le alternative sono ogni giorno sempre più numerose!
Come abbiamo più volte ricordato nel nostro blog, per essere il più possibile plastic free, puoi eliminare la plastica monouso dagli uffici: stop a bicchieri, piatti, posate in materie plastiche e dai il benvenuto a borracce e bicchieri di vetro, contenitori per cibo riciclabili, porta pranzo in versione borsa e sacchetto di tessuto.
Se proprio non è possibile eliminare del tutto la plastica, puoi scegliere quella riciclata e introdurre la raccolta differenziata negli uffici.
2. Shopper in tessuto per un packaging più sostenibile
Il packaging è una parte importantissima del prodotto. Le aziende spendono molto tempo e risorse per creare l’imballaggio perfetto per i propri prodotti e spesso questo richiede grandi quantità di plastica e di processi produttivi poco ecologici.
Un’alternativa è il packaging in tessuto!
Canapa, juta, lino, cotone: i tessuti ecologici sono tanti - alcuni anche con certificazione OEKO-TEX - e in grado di aumentare il valore percepito del prodotto e comunicare i valori del tuo brand.
I materiali sono resistenti e versatili e qualsiasi settore può trovare il sacchetto giusto per i suoi prodotti: dalla cosmetica al luxury, dall’alimentare al bio.
Le shopper in cotone ecologico sono il formato più utilizzato e comodo per contenere e trasportare qualsiasi tipo di prodotto, ma le alternative sono davvero tante e personalizzabili: pochette, cover, borse, trousse, sacchetti con coulisse, con chiusura a caramella…
3. Scelta di materiali e semilavorati a basso impatto ecologico
Il problema dell’inquinamento non è causato solo dalla plastica, ma anche dalle emissioni di CO2. Un’azienda sostenibile deve quindi scegliere materiali alternativi che, per essere lavorati non necessitano di elevati consumi energetici, non scaricano sostanze inquinanti nelle acque circostanti e producono con basse emissioni di CO2.
Legno, bio-plastiche e plastica riciclata, carta, tessuto, bambù, paglia di grano, sughero e tanto altro ancora! Sono molte le alternative alla plastica. Si tratta di soluzioni resistenti e più sostenibili e, a seconda del settore e della tipologia dei prodotti, potrai trovare il materiale alternativo più adatto per rimpiazzare la plastica.
4. Minori emissioni di CO2 e di consumi energetici
Le soluzioni dei punti precedenti sono un trampolino di lancio per poter diminuire le emissioni di CO2 e i consumi energetici, ma ci sono ancora tanti altri modi per migliorare la situazione.
Infatti, per ridurre le emissioni di CO2, con un po’ di investimento, è possibile realizzare un rivestimento per l’isolamento termico dell’azienda e degli stabilimenti di produzione per limitare le dispersioni di calore e l’uso eccessivo dei condizionatori. Per diminuire i consumi energetici puoi incentivare lo Smart Working e il car sharing, che allo stesso tempo aiuteranno anche a ridurre l’inquinamento atmosferico.
4+1. Ultimo, ma non meno importante: scegli fornitori che hanno davvero a cuore l’ambiente
E la scelta si dimostra con i fatti. In Sacchetti di Tessuto, per esempio, ormai da anni abbiamo deciso di produrre packaging in tessuto ecologico e sostenibile. Selezioniamo e testiamo nuovi materiali per offrirti un prodotto elegante, robusto e rispettoso dell’ambiente.
Possiamo consigliarti e aiutarti ad avere un packaging ecologico, personalizzato e 100% Made in Italy per i tuoi prodotti.
Dai un’occhiata al nostro catalogo!